Tutte le novità sulle bollette a 28 giorni
Nel periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e il 5 aprile 2018, le compagnie telefoniche hanno portato la fatturazione a 28 giorni, il che comporta un aumento dei costi per gli utenti. Le mensilità previste passano da un totale di 12 a 13 annue in quanto complessivamente le offerte si rinnovano una volta all’anno in più. L’incremento medio dei costi è di quasi il 10% annuo.
Recentemente però, il consiglio di Stato ha stoppato definitivamente questa novità, e le compagnie telefoniche dovranno rimborsare gli utenti.
La prima delibera con cui Agcom è intervenuta per vietare la fatturazione a 28 giorni includeva solo il settore della telefonia fissa, mentre lasciava spazio al mondo del mobile. Alla base della scelta l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha indicato che il 76% del traffico mobile in Italia è prepagato.
La decisione di rimborso ad oggi prevedeva, per gli utenti, misure compensative da parte degli operatori, ma ora scatterà il diritto ai giorni gratis. Le modalità di rimborso sono differenti a seconda del gestore, ma non sempre sono semplici e chiari al consumatore.
Recentemente però, il consiglio di Stato ha stoppato definitivamente questa novità, e le compagnie telefoniche dovranno rimborsare gli utenti.
La prima delibera con cui Agcom è intervenuta per vietare la fatturazione a 28 giorni includeva solo il settore della telefonia fissa, mentre lasciava spazio al mondo del mobile. Alla base della scelta l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha indicato che il 76% del traffico mobile in Italia è prepagato.
La decisione di rimborso ad oggi prevedeva, per gli utenti, misure compensative da parte degli operatori, ma ora scatterà il diritto ai giorni gratis. Le modalità di rimborso sono differenti a seconda del gestore, ma non sempre sono semplici e chiari al consumatore.
A chi spetta il rimborso?
Il rimborso è previsto solo per gli utenti di telefonia fissa che avevano un contratto attivo almeno da giugno 2017, con uno degli operatori coinvolti. I rimborsi includono i giorni mancanti a causa della fatturazione calcolata sui 28 giorni, ovvero nella differenza con i 30 e 31 giorni usuali. Il rimborso si traduce in uno storno nella bolletta successiva.
Per quanto riguarda gli utenti che nel mentre hanno cambiato operatore, hanno comunque diritto al rimborso ma siccome la compagnia telefonica non può più prevedere lo storno nella bolletta successiva, dovranno informarsi sulle modalità. In merito a questo gruppo di utenti si avranno maggiori informazioni nei prossimi mesi, con comunicati dell’Agcom o direttamente degli operatori.
In ogni caso è meglio se l’utente richiede il rimborso, anche se l’operatore dovrebbe concederlo in automatico. Quindi in caso non provenisse nessuna richiesta dall’utente, l’operatore non è tenuto a dare rimborsi.
Le compagnie telefoniche stanno procedendo pubblicando moduli nelle aree riservate dei loro siti web con i quali i clienti possono richiedere gli indennizzi