Da un’analisi delle informazioni dei Tribunali italiani, emerge che nel primo semestre 2019 sono aumentati i lotti di immobili pubblicati in asta di una percentuale pari al 24% rispetto allo stesso periodo del 2018. La crescita degli immobili all’asta è iniziata nel 2015, e ha raggiunto quest’anno la crescita maggiore, infatti, rispetto a quella tra il 2017 e il 2018, che era stata del 4% è molto più rilevante.
Tre lotti su quattro sono finiti all’asta in seguito a pignoramento, i restanti in seguito a fallimenti o procedure concorsuali. Dal punto di vista del valore e della tipologia di immobile, si evidenziano due segmenti opposti. La percentuale maggiore, pari al 95% dei lotti è composto dagli immobili residenziali, con un valore medio intorno agli 86mila euro, che nel complesso valgono quasi 13 miliardi come base d’asta. Il rimanente 5% rappresenta da soli un valore simile, 12,9 miliardi, cioè una media di mezzo milione di euro ciascuno, composto in prevalenza da terreni o cespiti industriali derivanti da grandi fallimenti aziendali.
Distribuzione geografica in italia
Rimane invariata la distribuzione geografica delle esecuzioni: in cima alla classifica regionale troviamo la Lombardia con il numero maggiore di immobili all’asta (19,05%, 27.680 lotti), seguita da Sicilia (8,85% con 13.515 lotti), Emilia Romagna (8,53% con 13.026 lotti), Lazio (7,38% con 11.270 lotti) e Toscana (7% con 10.705 lotti).
Player finanziari e beni immobiliari all’asta
Anche tra i player finanziari e immobiliari, sale l’attenzione per il tema aste. Banche emergenti hanno comprato uno stock da 340 milioni di euro.