Tutte le donne del mondo si sono riunite per il ‘Women Deliver 2019’, la più grande e importante conferenza internazionale creata principalmente con lo scopo di porre fine alle mutilazioni genitali femminili, ancora molto frequenti nonostante siamo giunti nel ventunesimo secolo.
Women Deliver 2019
In Canada, più precisamente a Vancouver, è stata organizzata la conferenza internazionale che combatte contro le mutilazioni genitali femminili in tutto il mondo. La riunione è stata lo scorso giugno, alla quale hanno partecipato tantissime donne che hanno voluto dare il proprio contributo per porre fine a questa pratica disumana. Tra le donne presenti vi erano anche molte sopravvissute a tale pratica.
‘L’unione fa la forza’, ed è in questo modo che le donne vogliono combattere per porre definitivamente fine alle mutilazioni dei genitali femminili in tutto il mondo entro il 2030.
Women Deliver: non solo contro le mutilazioni genitali femminili
Questa conferenza globale non lotta solo per combattere contro la pratica disumana inflitta a tantissime donne, ma sta cercando di porre fine a tante altre pratiche ‘ingiuste’ imposte alle donne come ad esempio i matrimoni combinati e soprattutto in età adolescenziale, diffusi specialmente nei paesi più poveri.
Una pratica disumana
La ‘MGF’ (ovvero la mutilazione genitale femminile) è una sorta di ‘rito religioso’ molto diffuso in ben 28 paesi dell’Africa Sub Sahariana. Tale usanza viene praticata sia su bambine, sia su giovani ragazze in età adolescenziale, e comporta la rinuncia definitiva nel frequentare la scuola, in modo tale da doversi preparare al matrimonio e alla successiva gravidanza, che avverrebbe in tempi molto brevi.
Una pratica davvero disumana, perché oltre alle pessime condizioni igienico-sanitarie in cui tale amputazione viene fatta, risulta essere anche molto dolorosa e mortale, specie a causa delle successive infezioni a cui si va incontro (proprio per la cattiva igiene). Infatti sono davvero tantissimi i casi di morte a causa di emorragie, infezioni e shock, tutte conseguenza di una ‘sanità’ non adeguata per questa barbara ‘tradizione’. Per chi invece sopravvive, vi potrebbe essere rischio di contagio dal virus HIV, che successivamente porterà all’AIDS, e molto rapidamente alla morte.
44milioni piccole donne vittime
Si contano ben 200milioni di donne che sono state private dei propri genitali. Fra tutte queste donne, ben 44milioni sono solo delle bambine di età massima di appena 14 anni.
AMREF Health Africa si unisce alla lotta
Anche l’organizzazione non governativa internazionale, AMREF Health Africa si unisce alla lotta per combattere le mutilazioni dei genitali femminili. Questa organizzazione che già da anni ha a cuore il miglioramento delle condizioni di salute di tutta la popolazione dell’Africa, vuole dare il proprio contributo affinché si possa concludere quanto prima il processo per l’eliminazione definitiva delle MGF.
Giovedì, 6 Febbraio 2020: Riunite per gridare BASTA!
Il prossimo incontro per combattere contro le mutilazioni genitali femminili sarà il sei febbraio 2020. Sarà un incontro in cui si darà nuovamente voce a tutte le donne che cercano da anni di vietare definitivamente un rito che non porta a nessun tipo di beneficio. Una pratica in cui la maggior parte delle volte si conclude con la morte di bambine e adolescenti.
E nonostante non sei direttamente coinvolto/a in questa causa, la tua presenza potrebbe essere utile alla risoluzione di questo grave problema che nel nuovo millennio è ancora causa di numerose vittime, sia di sofferenza per una ‘tradizione’ decisamente crudele, sia di morte, a causa delle inadeguatezze sanitarie presenti al momento dell’attuazione di questa pratica.
Il tuo aiuto è prezioso!