Il progresso tecnologico di un Paese passa anche attraverso l’internet veloce. In Italia, fino a una manciata di anni fa, era prerogativa dell’ADSL che, per almeno un decennio, è stata la tecnologia che ha permesso a milioni di italiani di navigare sul web. Oggi, però, le cose stanno finalmente cambiando grazie alla diffusione della fibra, che migliora notevolmente le performance e rende più veloce la navigazione, permettendo uno sviluppo tecnologico indispensabile per marciare verso il futuro.
Che cos’è la fibra ottica
La fibra ottica non è altro che un insieme di filamenti molto sottili e trasparenti che vengono fabbricati in vetro o in polimeri plastici, tenuti insieme tramite una guaina in gomma protettiva. Ciò che rende questa tecnologia migliore di quella dei cavi in rame, è la capacità di trasportare dati e informazioni in quantità maggiore e in meno tempo rispetto alla vecchia tecnologia. Inoltre, grazie alla fibra ottica, questi dati risultano immuni da eventuali disturbi elettrici e anche più resistenti alle condizioni atmosferiche (per esempio, i repentini cali termici). In questo senso, la fibra ottica è considerata una tecnologia molto più performante, sia in termini di trasmissione dei dati che nella percentuale di guasti o inconvenienti, così da abbattere il numero dei disservizi e i costi di manutenzione.
Come funziona la fibra ottica
Per capire come funziona la fibra ottica, si potrebbe fare l’esempio di uno specchio arrotolato su se stesso, in modo tale che la luce che riflette rimanga all’interno, senza permettere a quella esterna di penetrare. In questo senso, un filamento di fibra ottica è formato da due parti concentriche, una interna trasparente e una esterna riflettente. In questo modo, ogni impulso rimbalza tra le pareti senza disperdersi e senza subire interferenze. Al contrario, la tecnologia in rame era caratterizzata da un movimento molto più caotico, che causava ridondanza o, addirittura, dispersione degli impulsi. Grazie a questa sua caratteristica più chiusa e protetta, la fibra aumenta le performance e migliora il flusso dei dati e delle informazioni che circolano sul web, sfruttando anche frequenze più elevate rispetto al passato. In questo modo, si raggiunge la tanto evocata velocità di 1 Gbps al secondo.
Le due tipologie di fibra ottica
Per definizione, una connessione a una rete fissa è formata da un cavo interrato in grado di collegare l’abitazione o l’azienda alla centralina più vicina (chiamata anche cabinet), a sua volta collegata con quella centrale. In base al tipo di cavi utilizzati, viene definita la tipologia di fibra, a partire da quella denominata Fibra mista rame, caratterizzata dalla presenza della fibra ottica soltanto dalla centrale fino al cabinet, dopo il quale è presente il classico doppino in rame, che copre il tratto fino alla casa o all’ufficio. La fibra ottica FTTH oppure Fiber to the Home indica, invece, quei collegamenti in cui la fibra ottica copre tutto il tratto dalla centrale fino all’abitazione o all’ufficio. In questo senso, l’indicazione generale è che meno rame è presente nel collegamento e più performante sarà la connessione, perché il rame è più soggetto a interferenze esterne e la velocità di connessione è troppo dipendente dalla lunghezza e dalla qualità del doppino stesso.
La copertura della fibra ottica in Italia
La copertura della fibra ottica è uno dei principali problemi che l’Italia deve affrontare, perché secondo i dati forniti da sito bandaultralarga.italia.it, oggi soltanto il 30% degli italiani è raggiunto da una connessione internet con una velocità da 100 Mbps fino a 1 Gbps, mentre il 66,6% usufruisce di una rete a 30 Mbps al secondo. Tuttavia, nei prossimi mesi le cose dovrebbero cambiare, soprattutto grazie al progetto Open Fiber che, con la collaborazione dei più importanti operatori di telefonia come Fastweb, Vodafone, Wind e Tiscali, aiuterà lo sviluppo e la diffusione della fibra a 1 GB in tutta l’Italia. Il principale obiettivo del progetto è raggiungere almeno una copertura del 92% entro il 2022 e dare così una spinta anche all’economia del Paese.
La fibra ottica del futuro: il GPON
Nell’ottica della continua ottimizzazione della connettività, le tecnologie legate alla fibra ottica continuano a svilupparsi senza sosta e una di queste è il GPON, acronimo di Gigabit Passive Optical Network (Rete Ottica Passiva in Gigabit). Si tratta di una connessione di tipo FTTH, quindi con la fibra ottica dalla centrale fino a casa, che ha come obiettivo di ottimizzare le infrastrutture in modo tale da offrire un servizio ancora migliore e all’avanguardia. Secondo le prime informazioni, sfruttando questa tecnologia, la velocità di connessione potrebbe arrivare fino a 2,5 GB al secondo, anche se si parla di altre soluzioni in grado di farla arrivare a 40 GB al secondo. Il merito principale di questo straordinario salto di qualità va all’OLT, ovvero l’Optical Line Terminal (terminale ottico di linea) che, singolarmente, sarebbe in grado di servire fino a 64 ONU (Optical Network Unit, ovvero unità ottica di rete) e, quindi, 64 clienti. Questo grazie al sistema POS (Passive Optical Splitter, ripetitori ottici passivi) che riesce a moltiplicare il segnale e farlo arrivare, identico, a ogni persona. Per quanto riguarda, invece, il flusso inverso, tutte le informazioni che provengono dai clienti finiscono per confluire nei vari POS, dove vengono ordinate temporalmente, inoltrate verso la centrale e, infine, lanciate su internet.